Green

Nel 2019 gli asset sostenibili detenuti nei primi cinque mercati mondiali (Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda) hanno superato quota 30 mila miliardi di dollari, più del 30% superiori a quelli registrati nel 2016.

Se si guarda agli investimenti sostenibili, l’Unione europea infatti è in testa per il totale delle attività impegnate, con un importo totale stimato superiore a 14mila miliardi di dollari, davanti agli Stati Uniti (più di 12mila miliardi di dollari).

A livello globale, alla fine del 2019 erano pari a quasi mille miliardi di dollari le attività detenute in fondi sostenibili: il 75% di questi era detenuto da investitori istituzionali e il restante 25% da investitori retail.

La maggior parte degli investimenti sostenibili è allocata in titoli di capitale pubblico (51%) e reddito fisso (36%), con la quota rimanente suddivisa tra immobili, azioni private e altri tipi di attività.

Cresce l’economia green anche in Italia, con sempre più investimenti in aziende che offrono servizi di riciclo e tecnologie che convertono il contenuto di emissioni. Investire nella green economy conviene assolutamente per diverse ragioni, la prima su tutte perché si avrà la possibilità di far fruttare i propri risparmi ed al contempo partecipare in prima persona ad un grande cambiamento positivo che influenzerà la vita di ciascuno di noi ora ed in futuro. Interessante inoltre appurare come le tipologie d’investimento green possano essere contenute in due principali macrocategorie: l’investimento diretto e quello indiretto.

Il primo è quello in cui tutti i profitti guadagnati sono il frutto diretto delle attività di realtà aziendali green; il secondo, invece, prevede che l’investimento venga effettuato in aziende il cui business primario non è prettamente correlato con l’ecologia, tuttavia ne condividono le linee guida e le modalità di applicazione.